L’amministrazione penitenziaria è struttura che conta oltre a molti dirigenti generali, un corpo dipolizia, un corpo di direttori, e varie professionalità. Una struttura ,definita dalla CommissioneGratteri, “pletorica che comporta altissimi costi per lo Stato e restituisce una azione inefficiente,perché paralizzata, in sede centrale, dall’eccesso di autonomia riconosciuta ai singoli settori, spessoin contrasto tra loro, e, in periferia, dai conflitti interni tra le diverse categorie. La riforma degliagenti di custodia del 1990 è rimasta per molti versi incompiuta, risolvendosi nella mera estensionedel compito di traduzione dei detenuti a quella che è rimasta in sostanza una polizia del carcere”. In effetti continua la relazione Gratteri “Solo riorganizzando il corpo che cura l’esecuzione della pena,
prevedendo funzioni organicamente collegate alla medesima ed attribuendogli uno specifico ruolo tra le forze di polizia, si potranno ottenere gli sperati risultati sul piano della efficienza nella esecuzione penale e della corrispondenza del percorso penitenziario alle finalità previste dall’art. 27 della Costituzione. Ineludibile appare l’esigenza di realizzare un Corpo di Giustizia che, come previsto in altri paesi occidentali, si occupi della sicurezza dei luoghi di detenzione e di coloro che ivi operano osono reclusi. Un Corpo di polizia che, dunque, provveda alla vigilanza ed all’assistenza nel percorso
segue comunicato n.7 ruoli tecnci
Apr
7
2016
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