Prot. n. 17102017 Roma, lì 17.10 .2017
ALL’ON.LE MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
On. Andrea orlando
AL SIG. CAPO DI GABINETTO
Pres. Elisabetta Maria Cesqui
AL SIG. CAPO DEL DIPARTIMENTO
Pres. Santi Consolo
AL SIG. VICE CAPO DEL DIPARTIMENTO
Cons. Marco Del Gaudio
AL SIG. DIRETTORE GENERALE DEL
PERSONALE E DELLE RISORSE
Pietro Buffa
OGGETTO : Riforma del personale penitenziario. Decreto mobilità Polizia Penitenziaria.
Si è venuti a conoscenza dell’esistenza di una bozza di decreto ministeriale, relativa ad un progetto di mobilità del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso il DAP, Scuole e altre strutture, che da almeno 10 anni presti compiti amministrativi presso le predette sedi. Questa Associazione ritiene, per non disperdere la professionalità di tale personale, di proporre il loro inquadramento, a domanda, nei Ruoli Tecnici del Corpo, previo ampliamento degli attuali profili professionali in modo che i compiti svolti dal medesimo siano rispondenti a quelli istituzionali, liberando l’organico del personale da adibire a compiti di sicurezza. Del resto il decreto non sembra escludere il personale di polizia penitenziaria da tali uffici in modo totale, ma solo ponendo un limite temporale. D’altro canto il personale del comparto ministeri penitenziario da anni rivendica di avere un nuovo assetto. Il personale del Comparto Ministeri consta di circa 4000 unità che giornalmente operano in condizioni di sott’organico (mancano almeno 3000 unità), con il consueto ausilio, di numerosissimi appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria, che vengono sistematicamente distolti dai loro ruoli istituzionali per far fronte a questa cronica carenza. In effetti, ci sono agenti che aiutano ragionieri, educatori, informatici, operai e tecnici svolgendo funzioni puramente amministrative.E’ auspicabile dunque una riforma che consenta finalmente all’Amministrazione Penitenziaria di rispondere adeguatamente ai principi cardini dell’Amministrazione Pubblica: efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa. In sintesi, il personale penitenziario è attualmente suddiviso in troppi comparti (dirigenti meduri, dirigenti contrattualizzati, polizia penitenziaria, comparto ministeri); per intenderci, ci sono persone che svolgono le stesse mansioni e che corrono gli stessi rischi, ma hanno trattamenti giuridici ed economici diversificati. Come facilmente intuibile, ciò non può che dar luogo a gravissime ripercussioni a livello di organizzazione del lavoro, a forte discapito della produttività e dell’impegno profuso da tutti. Sottolineiamo che il personale civile corre gli stessi rischi della polizia penitenziaria, in quanto accede quotidianamente ai reparti detentivi ed è a contatto con i detenuti e i condannati, attendendo anche al trattamento intra ed extra murario. Svolge, in sostanza, compiti rilevanti per garantire la sicurezza della collettività al fianco delle forze dell’ordine e della magistratura, funzioni non assimilabili a quelle degli altri lavoratori ministeriali. Crediamo che l’unica strada per consentire una soluzione alla problematica sopra evidenziata sia quella di istituire nuovi profili professionali (es.educativo,contabile,amministrativo, tecnico etc) negli esistenti ruoli tecnici cui far confluire a domanda tutto il personale del comparto ministeri dei ruoli dell’amministrazione penitenziaria e il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria che da almeno 5 anni svolge compiti amministrativi o comunque assimilabili a quelli del comparto ministeri. Soluzione che consentirebbe di garantire la professionalità di tutto il personale penitenziario e quindi l’ottimale funzionamento dell’Amministrazione penitenziaria. Ribadiamo pertanto che la riforma del personale penitenziario vada affrontata in modo organico e che quindi riguardi tutto il personale penitenziario ( contabili,funzionari org.,funzionari giuridico pedagogici,funzionari linguistici,assistenti amministrativi,tecnici e informatici, operatori vari,funzionari contabili, funzionati tecnici e gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria che svolgono compiti amministrativi, etc), senza escludere nessuno che lavori per e nelle carceri. Questa Associazione svariati anni lotta per la riforma in argomento attraverso numerose iniziative sfociate in convegni, assemblee, manifestazioni e petizioni. Si ricorda che a seguito di tutte queste iniziative, il Governo ha, nel mese di luglio 2014, condiviso un odg che alleghiamo in calce e che ha preso in considerazione le problematiche penitenziarie, senza dare però seguito a tale intento. Rinnoviamo l’invito al Sig. Ministro di cui apprezziamo l’impegno e la concretezza, affinchè attui tempi brevi la tanto auspicata riforma in argomento, che potrebbe trovare allocazione nella Finanziaria 2018 all’esame dello Stato. Nel restare in attesa di un cortese riscontro da parte delle SS.LL., si inviano i più cordiali saluti.